Per fortuna erano
arrivate le vacanze pure per Mauro, sua sorella Lisi e
il loro caro amico Kieran. Era stato una anno lavorativo
molto faticoso, pieno di convegni e seminari organizzati
in diversi paesi Europei dal Direttore Generale
dell’UNESCO Irina Bokova.
Avevano deciso, tutti e tre d’accordissimo, di recarsi a
Roma, per riposarsi e fare tutto ciò che i turisti
fanno: passeggiare, visitare il più possibile,
chiacchierare del più e del meno magari davanti a un bel
piatto di “carbonara”. Il periodo delle loro vacanze
terminava con la domenica 1° maggio, giorno in cui
(tutto il mondo ne era a conoscenza) ci sarebbe stata la
cerimonia di beatificazione del papa più amato dal mondo
cattolico: Papa Giovanni Paolo II.
Che fortuna! Non sarebbero mancati assolutamente, anche
perché Lisi, molto sensibile alla figura del suddetto
Papa (porta sempre con se la medaglietta con la Sua
immagine), avrebbe comunque seguito la cerimonia in TV!
"ROMA
CAPUT MUNDI", bisbigliava Lisi mentre passeggiava tra i
resti archeologici dei Fori Imperiali (patrimonio
UNESCO) e Mauro e Kieran la seguivano ridacchiando per
una barzelletta che un tizio aveva
raccontato sull’aereo.

Ad un certo punto Lisi
dovette fermarsi, estrasse da un taschino dello zainetto
che teneva sulle spalle un vasetto di omogeneizzato di
carne: doveva dare da mangiare al graziosissimo Chiwawa
che portava con sé dentro ad una borsa che sembrava da
passeggio ma che in realtà era una borsa per trasporto
cani di piccola, anzi piccolissima taglia! Non era il
suo cane, ma la sua amica Agla glielo aveva affidato da
poco più di una settimana perché lei si era dovuta
trasferire momentaneamente a casa di una zia che aveva
bisogno di assistenza in seguito a un infortunio alla
gamba. Era caduta accidentalmente da uno sgabello mentre
cercava di prendere una padella posta nel più alto
pensile della cucina!
Lisi aveva preso volentieri Oscar (questo era il nome
del minuscolo cane) perché Agla le aveva assicurato che
mangiava poco, non abbaiava quasi mai e poteva entrare e
andare dappertutto senza problemi: nessuno avrebbe fatto
obiezioni! Poi, non abbaiava mai: lo faceva solo quando
era infastidito da qualcosa o per paura.
Mauro propose, anche perchè sapeva che a sua sorella
avrebbe fatto tanto piacere, di andare nel pomeriggio a
visitare la tomba di Papa Giovanni Paolo II, cogliendo
così l’occasione di visitare la Basilica di San
Pietro
(altro patrimoni UNESCO).

"Dopo un piccolo riposo
e una bella doccia", replicò Kieran. La stanza
dell’albergo dove alloggiavano i tre amici era vicino
P.zza Navona, un alberghetto molto modesto pulito e
accogliente; quello che però piaceva tanto a Kieran era
la doccia del grazioso bagno giallo. Non aveva mai visto
una “cipolla” di una doccia così grande con un getto
delicato sulla pelle; sembrava facesse un massaggio
rilassante!

I taxi non si trovavano e
per tornare in albergo dovettero farsela praticamente
quasi tutta a piedi; una bella passeggiata sicuramente,
ma si erano fatte le 18,00 e la visita programmata alla
Cattedrale fu spostata al giorno dopo.
-
Mi raccomando però,
mettiamo la sveglia alle 7,00, altrimenti faremo una
fila lunghissima per entrare nella Chiesa, calcolando
che ogni giorno è visitata da diversa gente! - ricordò
Lisi ai due uomini.
Così fu. Dopo una fugace
cena, in una pizzeria vicino all’albergo, i tre amici
andarono nelle proprie stanze e si addormentarono come
sassi, non dimenticando nessuno di posizionare la
sveglia alle 7,00 del mattino seguente.
-
drin, drin, ore 7,00 -
Furono tutti giù dal letto - colazione nella hall al
piano terra e poi in taxi diretti a San Pietro. (Kieran
aveva messo la sveglia alle 6,45 perchè non voleva
rinunciare alla sua doccia mattutina e per nulla al
mondo l’avrebbe fatta in modo super veloce senza
assaporare il massaggio sulla schiena!).
Per fortuna, non essendo
giorno festivo, non c’era molta gente in fila per
entrare nella cattedrale e dopo solo mezz’ora di attesa
i tre amici erano dentro. Che Meraviglia!
Anche Oscar faceva capolino dalla borsa
con i suoi occhi grandi che sembravano ancora più
sporgenti di come lo siano normalmente (caratteristica
comunque di quella razza canina).

- Dobbiamo essere fieri
di avere nel nostro patrimonio una basilica così
architettonicamente esuberante - furono le prime parole
che Lisi rivolse a Mauro e Kieran mentre i loro occhi
spaziavano davanti a tanta, troppa meraviglia. Dopo
essersi inginocchiati davanti l’altare papale, Mauro
ricordò che il Baldacchino in bronzo dorato (opera del
Bernini nel 1624) sormontasse la tomba si San Pietro.
-
Vi va di salire 537
gradini e arrivare in cima alla cupola? - chiese Kieran
che già stava pensando alla doccia calda di fine serata
dopo l’inevitabile sudata! Ma Lisi e Mauro si stavano
avviando verso la Pietà di Michelangelo (la famosa
scultura terminata nel 1499 da Michelangelo a soli 25
anni). Si trovava in una cappella laterale protetta da
un vetro e.... che dire?!? Rimasero tutti e tre in
silenzio per almeno 2 minuti, in contemplazione, notando
qualunque sfumatura degli abiti della madonna e del
lenzuolo su cui Gesù era
adagiato. Incredibilmente meraviglioso!

-
A turbare il silenzio
incantato del gruppo fu il debole abbaiare di Oscar che
dalla borsa si divincolava come impaurito da qualcosa o
qualcuno. Lisi non capiva... si ritirò in un angolino
della cappella e seguendo lo sguardo di Oscar, sentiva
un minimo rumore metallico che proveniva da....o mio Dio
- Lisi intravide una scarpa che sporgeva da un angolo
nascosto. Si avvicinò e al suolo giaceva un uomo sulla
quarantina che stringeva in mano un telefonino acceso
(ecco cosa aveva spaventato oscar, il rumore gracchiante
del telefonino! che sensibilità hanno i cani!);
respirava ancora e riuscì a sussurrare A Lisi che si era
chinata su di lui, - ascolta il messaggio - . Anche
Mauro e Kieran si erano avvicinati e mentre l’uno
cercava di soccorrere il pover’uomo, l’altro chiamò una
ambulanza. Sembrava fosse stato un malore a fare cadere
l’uomo in terra, ma una chiazza di sangue sgorgò dalla
schiena e ..... l’uomo era stato assassinato! Chi e
perchè.... Dopo solo pochi minuti un medico arrivato con
una ambulanza ma, subito dopo avergli toccato il polso
ha annunciato che il poveretto era morto.
Considerando il fatto che
c’era stato, senza ombra di dubbio, un delitto i tre
amici si dichiararono subito disponibili a collaborare
per scoprire cosa e perchè fosse successo, lasciando il
loro recapito alla polizia accorsa anche essa sul luogo.
Erano tutti tanto sconvolti e Lisi non si accorse che
Oscar non era più dentro la borsa. - Oscar, Oscar - Il
piccolo cane stava impaurito dietro un angolo vicino al
confessionale e stringeva tra i denti il telefonino
del tizio. - O mio Dio, ora ricordo - disse Lisi
- quel poveraccio prima di morire mi ha detto di
ascoltare un messaggio, ma quale messaggio? Coma mai
Oscar aveva in bocca il telefonino? Le risposte a tutte
le domande arrivarono quando Mauro, tolto il telefonino
dalla bocca del cane, si accorse che era un piccolo
registratore. Spinse il tasto blu e chiaramente delle
voci dicevano - Domenica mattina, quando la folla sarà
impegnata ad assistere alla cerimonia di beatificazione,
tu dovrai lanciare un razzo nel centro della piazza e
poi un altro alla destra e un altro alla sinistra. Tutti
scapperanno e tra la confusione noi..... potremo agire
indisturbati e ...... sarà un bel bottino -
Che caos, bisogna avvertire la polizia. - Ma cosa
possiamo fare, non si può certo rimandare la cerimonia,
o Mio Dio è terribile! - esclamò Lisi. Mauro e Kieran
erano senza parole: era tutto incredibilmente assurdo.
Nel riascoltare la registrazione si accorsero che ancora
qualcosa era inciso: una debole voce diceva di cercare
una donna con un cagnolino in braccio. Lisi riconobbe la
voce della vittima, la stessa voce che le aveva detto di
ascoltare il messaggio. Era quello il messaggio:
probabilmente quel poveraccio era capitato nel posto
sbagliato al momento sbagliato (era riuscito a
registrare le parole dei “terroristi”) e, evidentemente
scoperto.......è stato ucciso.
Bisognava a tutti i costi cercare quella donna, ma dove?
I tre amici si divisero....girarono tutta la
cattedrale..... della donna neanche l’ombra.
-
Dobbiamo andare subito
alla polizia, e raccontare tutto...- Lisi era veramente
preoccupata. Erano a conoscenza di un terribile
complotto..... Stavano per chiamare un taxi, quando
Kieran si era ricordato che aveva dimenticato vicino al
luogo del delitto la macchina fotografica. Tornò
indietro e vicino alla sua macchina fotografica una
piccola medaglietta luccicava sul pavimento marmoreo.
La raccolse: Vi era inciso un nome e un numero di
telefono. Mah, chissà di chi sarà, non mi sembra di
valore, e con tutto ciò che avrò da pensare non sarà
certo una medaglietta persa da qualcuno a farmi perdere
del tempo! - Pensò Kieran, mentre raggiungeva i suoi
amici che stavano salendo in
taxi.

Chiesero al taxista di andare al primo distretto di
polizia....ma c’era tanto traffico, c’era stato un
incidente e tutto era bloccato.
Scesero dal taxi e proseguirono a piedi, tutti in
silenzio, erano veramente preoccupati. Oscar iniziava a
lamentarsi per la fame; - fermiamoci un attimo - propose
Lisi - perderemo veramente pochi istanti, ma il povero
cane non può rimetterci, è da ieri che non mangia! -
Si fermarono sedendosi sulle scale di un palazzo e
mentre Oscar freneticamente divorava il suo pranzetto, a
Kieran cadde dalla mano la medaglietta che aveva
trovato. - Cosa è? - chiese Mauro - Nulla, una
medaglietta trovata vicino alla mia macchina fotografica
- rispose Kieran. Lisi guardò la medaglietta e.... -
fammi vedere - lesse - “Kim 3381973453” . Lisi ebbe un
sussulto, un lampo.... quella medaglietta poteva
appartenere ad un cane! Si, sembrava proprio una
medaglietta di quelle che vengono messe al collare dei
cani in caso di smarrimento. Nome del cane + telefono
del padrone.
Ma sì, Lisi aveva intuito bene.....Di corsa alla
polizia. Fecero una tale corsa tutti e tre che
raggiunsero il più vicino distretto di polizia in pochi
minuti. Stettero lì più di un’ora: ... fu rintracciata
subito la padrona del cane. La polizia lasciò andare i
tre amici nel loro albergo perchè avrebbero risolto loro
il tutto...e avrebbero fatto sapere loro gli sviluppi
del caso.
Che sollievo. Erano tutti e tre molto felici e di corsa
raggiunsero il loro albergo sudati ma veramente
soddisfatti....
Ricevettero la telefonata “tanto attesa” verso l’una di
notte: tutto era stato risolto. Smascherati i tre
terroristi. Confessarono tutto: volevano rubare
indisturbati tutto ciò che c’era nella Basilica di
prezioso!
Kieran, soddisfatto perchè si sentiva l’artefice della
sventata tragedia, cantava “Grazie Roma” sotto la doccia,
la sua cara doccia!
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