INTRODUZIONE:
Mauro si trovava a Roma con sua sorella Lisi. Mauro
doveva risolvere un altro mistero che riguardava la
statua della Pietà che si trovava al Vaticano (SAN
PIETRO). La Pietà è di Michelangelo, un pittore, uno
scultore, uno architetto e un poeta italiano. Questa
statua nasce su un blocco di marmo e rappresenta le
figure isolate della vergine Maria che tiene in grembo
il corpo di Cristo. Mauro con tutte le sue forze e con
l’aiuto di Lisi riesce a risolvere il caso.
Erano le sei di mattina e Mauro si svegliò a causa dello
squillo del telefono, era un suo amico che gli diceva
che doveva andare al Vaticano per risolvere un caso. Il
caso della statua della Pietà. Lisi si svegliò e sentì
tutto, così disse a Mauro se poteva andare con lui,
Mauro ci pensò un attimo ma alla fine acconsentì. Mauro
e Lisi si lavarono e vestirono rapidamente e corsero al
Vaticano per scoprire cosa era successo. Non avevano
avuto nemmeno il tempo di fare colazione.
Arrivati a San Pietro incontrarono un certo Davide che
si occupava di tutte le statue o i quadri che si
trovavano al Vaticano e poi incontrarono anche Kieran.
Lisi corse subito da Kieran e gli chiese cosa ci faceva
a Roma.
Lui rispose : “Sono a Roma perché devo andare a trovare
mia zia Maria” ,e poi Lisi gli chiese perché si trovava
al Vaticano e non a casa di sua zia, Kieran rispose: “Mi
trovo qui perché sapevo che era successo qualcosa alla
statua della Pietà e così volevo andare a vedere la
statua e poi ero andato là perché sapevo di certo che
Mauro doveva risolvere il caso e sapevo anche che con
lui venivi anche tu”. Lisi era così entusiasta di
rivederlo e lo riempì di abbracci. Successivamente
andarono tutti al posto dove si trovava la statua e
videro che c’era una spaccatura sul naso della vergine
Maria. Tutti i poliziotti erano senza parole, i
fotografi fecero molte foto alla statua e infine i
giornalisti scrivevano tutto su dei taccuini per far sì
che ci fossero degli emozionanti scoop.
Lisi non vedeva l’ora di risolvere il caso con Mauro
così glielo chiese e lui ovviamente le disse di no e poi
le disse anche che non poteva stare con lui perché lo
disturbava nel lavoro. Lisi c’era rimasta male e così se
ne andò via dal museo, si fece una passeggiata andando
verso casa e pensando come aiutare Mauro a scoprire chi
era il colpevole, anche se Mauro le disse di non fare
niente.
Tornata a casa si sdraiò sul suo letto mangiando un buon
panino.
Successivamente sentì suonare il campanello ed era
Kieran. Lisi era felice di rivederlo però si chiedeva
come sapeva il suo indirizzo di casa e glielo chiese.
Kieran non glielo voleva dire e così cambiò discorso e
disse che cosa ne pensava della statua e che intenzioni
aveva.
Lisi disse: “Voglio scoprire chi è il colpevole senza
che Mauro lo sappia”.
Dopo di che Lisi fece accomodare Kieran su un divano
comodo e gli diede anche un succo di frutta che lui non
accettò per non sembrare troppo invadente. Passate circa
un’oretta a parlare, andarono in una gelateria e si
presero un delizioso gelato.
Alla gelateria incontrarono Davide, il signore che
avevano incontrato al Vaticano; era un uomo basso,
cicciottello e aveva una faccia simpatica. Lisi si
avvicinò a lui e gli disse che lo aveva incontrato al
Vaticano e lui affermò con un sì. Poi lui disse a Lisi
che doveva andare via perché aveva un appuntamento e se
ne andò senza salutare e facendo un occhiolino al
gelataio. Lisi e Kieran concordavano nel fatto che era
una persona strana ma lasciarono perdere e si goderono
il loro buonissimo gelato.
A mezzogiorno Lisi chiamò suo fratello Mauro per dirgli
che non si doveva preoccupare quando tornava a casa e
non la trovava perché stava facendo delle compere con
Kieran. Finite le compere, Kieran andò da sua zia e Lisi
andò da Mauro che stava a casa.
Lisi chiese a Mauro: “Avete scoperto qualcosa sulla
statua della Pietà???????”.
Ma Mauro preso dalle sue cose disse: “Lisi vai via, non
vedi che ho molte cose da fare e poi ti avevo detto di
non intrometterti nelle mie cose!!!”, molto inquietato.
Dopo quella risposta che non aveva mai pensato di avere
da suo fratello Lisi se ne andò in camera sua e si
chiuse a chiave dicendosi: “Non gli rivolgerò mai più la
parola”. Lisi molto arrabbiata chiamò le sue migliore
amiche Rebecca e Agla che andarono a casa sua per
parlare un po’.
Verso le 19.00 Agla e Rebecca andarono via.
Mauro vide che Lisi era molto arrabbiata con lui per
come le aveva risposto prima e così cercò di farsi
venire un’idea per farsi perdonare; decise di farle un
regalino e di darle il permesso di partecipare al caso
ogni volta che lo avesse voluto. A cena Lisi era ancora
arrabbiata ma quando Mauro le diede la notizia lei
divenne subito felice!!! Lisi e Mauro erano molto
stanchi e verso le 21.00 andarono a dormire.
Alle 5.00 di mattina Lisi dormiva ancora quando Mauro si
svegliò e se ne andò lasciando una lettera nel comodino
di Lisi che diceva : “Ciao Lisi sono Mauro ti volevo
dire che me ne sono andato via verso le 5.30 perché
avevo una riunione di lavoro e non potevo mancare P.S.
non ti avevo svegliato perché stavi dormendo e non ti
arrabbiare se non ti ho portato con me (mi dispiace)".
Verso le 7.00 Lisi si svegliò e vide il foglio che le
aveva lasciato suo fratello, lo lesse e ci rimase un po’
male perché Mauro le aveva promesso di portarla con lui
ogni volta, ma comunque lasciò perdere; fece colazione e
uscì di casa per respirare un po’ d’aria fresca. Dopo
sentì squillare il telefono, era suo fratello che
diceva: “Lisi sono io. Ci possiamo incontrare al bar? Ti
devo dire una cosa che riguarda la statua visto che mi
hai chiesto di aggiornarti sul caso".
Lisi rispose: “Arrivo subito”, tanto entusiasta di
sapere cosa le voleva dire.
Dopo la telefonata Lisi corse al bar aspettando che
Mauro arrivasse.
Dopo mezz’ora Mauro arrivò e le disse "scusa per il
ritardo", ma a Lisi non le importava del ritardo, era
solo curiosa di sapere cosa era successo, così Mauro le
raccontò che avevano deciso di interrogare Davide fra
un’oretta circa, Lisi si diceva “il signore della
gelateria”.
Lisi chiese a Mauro: “Secondo te chi è il
colpevole???????” e Mauro rispose: “Non lo so ma i miei
colleghi pensano che sia stato un mal vivente”.
Dopo di che Mauro disse a Lisi che era arrivata l’ora di
interrogare Davide e le chiese se voleva venire con lui,
Lisi rispose: “Sì, come non potrei”.
Dovettero interrogare Davide in una stanza piccola dove
c’erano solo due sedie e un banco da scrivania. Due
poliziotti e Davide entrarono nella stanza, e anche Muro
entrò perché doveva interrogarlo. Anche Lisi voleva
entrare nella stanza ma dei poliziotti che stavano
davanti alla porta glielo impedirono.
Lisi disse: “Mauro ma…”, e Mauro rispose: “Lisi non puoi
entrare ma non ti preoccupare dopo ti racconterò tutto”.
Lisi aspettò due ore precise fin quando Mauro non uscì
dalla stanza e quando uscì Lisi disse:
“Menomale!!!pensavo che eri morto dentro quella stanza”
e Mauro le chiese se potevano andare a casa a mangiare
qualcosa perché aveva tanta fame.
Durante il ritorno a casa Lisi, tanto curiosa, non smise
di parlare e Mauro non rispondeva mai alle sue domande
perché non voleva che qualcuno nei paragi ascoltasse
quello che dicevano perché era una cosa che dovevano
sapere solo loro e nessun’altro. Mauro e Lisi arrivarono
a casa a mezzogiorno e Mauro appena arrivato si fece un
piatto di pasta al sugo mentre Lisi non volle mangiare.
Mentre Mauro mangiava Lisi gli faceva molte domande che
riguardavano la riunione di prima per esempio: “Cosa ha
detto Davide???”.
Mauro disse che Davide aveva detto che quando era
successo l’incidente lui stava festeggiando un
compleanno di un suo amico e che quindi non sapeva
niente poi Lisi gli chiese anche se era vero che c’era
questo compleanno e lui disse di sì.
"Allora secondo te come puoi trovare il colpevole?”,
chiese Lisi.
Mauro disse che avrebbe trovato il colpevole cercando
delle impronte o delle prove vicino alla statua e lei
gli chiese se avesse già trovato qualcosa e lui disse
che avevano scoperto che avevano spaccato il naso della
statua con un martello. Lisi pensava tra sé a sé che la
persona aveva rovinato la statua era davvero un mal
vivente e che quando avrebbero trovato il colpevole
l’avrebbero dovuto mettere in prigione, dopo quelle
parole Lisi se ne andò lasciando Mauro a mangiare in
pace.
Dopo Lisi ebbe un messaggio da Kieran che gli diceva di
venire in piazza Frutteto perché gli doveva mostrare una
cosa. Lei ci andò subito e arrivata lì, Kieran gli diede
un regalino poi incontrarono il gelataio e Davide che
parlavano, Lisi si avvicinò un po’ e sentì che dicevano
qualcosa riguardo la statua e che non si dovevano far
scoprire. Davide e il gelataio la videro e Kieran prese
Lisi per mano e cominciarono a correre perché Kieran
aveva capito che la volevano prendere.
Lisi cercò di contattare Mauro che non rispondeva mai al
telefono e così andarono a casa di Lisi ma Mauro non
c’era. Allora Lisi e Kieran aspettarono il suo arrivo.
All’improvviso qualcuno bussò alla porta Lisi volle
andare ad aprirla ma Kieran la fermò e disse di non
aprire perché sarebbero potuti essere quelli che avevano
incontrato a piazza Frutteto.
Nel frattempo Lisi ricevette un messaggio con scritto
“Apri la porta!!!”.
Kieran disse: “Lasciali stare e cerca di contattare tuo
fratello!!!”, mentre lui cercava di non farli entrare.
Il gelataio e Davide dicevano: “Lasciaci entrare non vi
vogliamo fare niente di male vogliamo solo parlarvi per
favore!!!”.
Kieran non credeva alle loro parole e così li lasciò
stare Lisi invece pensava tutto il contrario. Mentre
Lisi cercava di contattare Mauro, Mauro faceva la stessa
cosa con lei per dirle che avevano trovato un indizio e
che avevano scoperto chi era il colpevole; in realtà ne
aveva scoperto solo uno e cioè Davide e non sapeva
ancora che insieme Davide c’era anche il gelataio al
momento della rovina della statua. Mauro cercava di
contattare Lisi e lei cercava di chiamare Mauro ma
nessuno dei due rispondeva e arrivava sempre la
segreteria telefonica.
Kieran non riusciva più a bloccare la porta e così
Davide e il gelataio riuscirono ad entrare.
Entrati presero Kieran e Lisi e li legarono e li fecero
uscire casa per portarli in un posto che nessuno
conosceva.
Il posto doveva essere una caverna e per portarli lì,
presero la macchina; il gelataio prese Lisi e Kieran e
cercò di infilarli dentro ad un certo punto arrivò Mauro
tutto sudato e vide una macchina era la macchina del
gelataio.
Poi vide il gelataio che cercava di fare qualcosa lui da
lontano gli chiese: “Hai bisogno d’aiuto?”e lui non
rispose.
Ad un certo punto Mauro sentì un urlo, era quello di
Lisi che diceva: “Sono qua Mauro, salvaci!”.
Mauro sbalordito disse al gelataio: “Ha sentito anche
lei?” e lui rispose subito di no.
Poi Lisi urlò di nuova dentro la macchina dicendo:
“Mauro siamo qui!”.
All’improvviso Mauro capì che Lisi era là dentro e
disse: “Aspetta!” e poi all’improvviso il motore si
accese e la macchina partì.
Mauro non sapeva cosa fare, se chiamare la polizia o
inseguirli con la macchina e così fece tutte e due le
cose.
Prima chiamò la polizia dicendo: “Sue signori hanno
preso mia sorella e un suo amico ora sono a bordo di una
macchina nera con loro”, e poi li inseguì.
A guidare la macchina era Davide e accanto a lui c’era
il gelataio che gli gridava: “Accelera!”.
Ad un certo punto Mauro perse di vista la macchina;
dietro la sua c’erano i poliziotti con la sirena.
I poliziotti riuscirono a bloccare i due rapitori che
poi finirono in prigione con l’accusa di danni ai beni
pubblici e sequestro di persona pagando inoltre una
multa salatissima.
Il caso adesso è chiuso e ancora una volta Mauro con
l’aiuto di Lisi è riuscito a risolverlo!!!!!!!!
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